Con l'ausilio di piccole fotocamere digitali ad alta velocità di acquisizione, appositamente pensate per la fotografia planetaria, e con l'impiego di appositi algoritmi di "stacking" (integrazione) e di analisi delle immagini è possibile contrastare gli effetti della turbolenza atmosferica e migliorare molto il dettaglio apprezzabile nelle immagini.
L'AAI si è da poco dotata di una di queste fotocamere e sta muovendo i primi passi nella conoscenza delle necessarie tecniche.
Qui potete vedere un'immagine ottenuta il 27 febbraio 2014.
Niente male, come inizio!
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