lunedì 18 agosto 2014

L'arrivo di Rosetta presso la cometa

La notizia è del 6 agosto e ci ha colti impegnati a goderci le vacanze... La sottolineiamo quindi in ritardo.
Vista la portata dell'evento, riteniamo utile fornire una traduzione (parziale e passibile di errori) del comunicato ESA riportato a questa pagina a firma di Markus Bauer.



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Dopo aver inseguito l’obiettivo per un decennio, la sonda Rosetta (dell’Agenzia Spaziale Europea - ESA) lo scorso 6 agosto è diventata il primo veicolo spaziale ad effettuare un rendezvous con una cometa, aprendo un nuovo capitolo nell’esplorazione del Sistema Solare.
La cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko e Rosetta si trovavano a 405 milioni di chilometri dalla Terra, all’incirca a metà tra l’orbita di Marte e quella di Giove, viaggiando verso il Sistema Solare interno a circa 55.000 km/h.
La cometa percorre in 6,5 anni la propria orbita ellittica, la quale si spinge oltre Giove nel punto di massima distanza e il cui punto di massima vicinanza al Sole si trova tra la Terra e Marte.
Rosetta accompagnerà la cometa per oltre un anno, durante il passaggio al perielio e poi di nuovo verso Giove.

Si ritiene che le comete siano agglomerati primitivi e che possano aver contribuito a “inseminare” la Terra di acqua e, forse, anche di ingredienti per la vita. Tuttavia, molte domande fondamentali su questi oggetti enigmatici sono ancora aperte. Rosetta, tramite lo studio approfondito della cometa svolto in situ, si prefigge di svelarne i segreti.

Il viaggio verso la cometa, comunque, non è stato una passeggiata.
Dopo il lancio nel 2004, Rosetta ha dovuto effettuare tre flyby con la Terra e uno con Marte per ottenere “assistenza gravitazionale” e percorrere la traiettoria verso l’incontro con la cometa. Questa complessa orbita ha anche consentito a Rosetta di avvicinare gli astroidi  Šteins e Lutetia, ottenendo immagini e dati scientifici senza precedenti.

“Dopo dieci anni, cinque mesi e quattro giorni di viaggio verso la destinazione, e dopo aver girato attorno al Sole cinque volte e aver totalizzato 6,4 miliardi di chilometri, siamo lieti ti annunciare che finalmente ‘siamo qui’,” afferma Jean-Jacques Dordain, Direttore Generale dell’ESA. “La sonda europea Rosetta è ora la prima nella storia ad effettuare un rendezvous con una cometa, un passo avanti di grande importanza per esplorare le nostre origini. Ora le scoperte possono cominciare.”

Il 6 agosto ha segnato la conclusione della serie di dieci manovre di avvicinamento, che erano iniziate a maggio per modificare la velocità e la traiettoria di Rosetta e adattarle gradualmente a quelle della cometa. Se anche solo una di queste manovre fosse fallita, la missione sarebbe stata perduta, e la sonda si sarebbe irrimediabilmente allontanata dalla cometa.

“Il traguardo di oggi è il risultato di un immenso impegno internazionale durato diversi decenni,” dice Alvaro Giménez, Direttore del comparto “Science and Robotic Exploration” dell’ESA. “Abbiamo percorso una strada straordinariamente lunga da quando la missione è stata inizialmente concepita, alla fine degli anni ’70, e approvata nel 1993, e ora siamo pronti ad aprire il tesoro di scoperte scientifiche che sono destinate a riscrivere i libri di testo sulle comete per i prossimi decenni.”

La cometa ha iniziato a rivelare la propria personalità mentre Rosetta si stava avvicinando. Le immagini riprese dalla camera OSIRIS tra la fine di aprile e l’inizio di giugno mostravano che la sua attività era variabile. La “chioma” della cometa, un guscio esteso di gas e polveri, diveniva rapidamente più brillante e successivamente si riaffievoliva nel corso di tali settimane.

Nello stesso periodo, le prime misure effettuate dal Microwave Instrument for the Rosetta Orbiter (MIRO) suggerivano che la cometa stesse emettendo vapore acqueo nello spazio, circa 300 ml al secondo. Contemporaneamente la termocamera VIRTIS misurava la temperatura media della cometa (circa -70°C), la quale indicava che la superficie è principalmente scura e polverosa, anziché pulita e ghiacciata.

Poi, le incredibili immagini riprese da una distanza di circa 12.000 km hanno iniziato a rivelare che il nucleo comprendeva due segmenti distinti uniti da un “collo”, ricordando la forma di un’anatra. E’ stata l’unione di due comete distinte a creare questa struttura a due lobi, o è una sola cometa che si è drammaticamente e asimmetricamente erosa nel tempo?

Le immagini successive mostravano via via maggiori dettagli, fino ad arrivare a soli 100 chilometri di distanza dalla cometa e distinguere dettagli di soli 2,5 metri sulla sua superficie.
L’avvicinamento continuerà: nelle prossime sei settimane, la sonda descriverà due traiettorie triangolari di fronte alla cometa, prima a 100 km di distanza e poi a 50 km. Nello stesso tempo, gli strumenti presenti a bordo forniranno analisi dettagliate della cometa, scrutandone la superficie per trovare un sito in cui far atterrare il modulo chiamato Philae. Quindi, Rosetta tenterà un’orbita quasi circolare e molto stretta (a solo 30 km di distanza o anche meno).

Entro la fine di agosto saranno identificati fino a cinque diversi siti candidati per l’atterraggio. A metà settembre sarà stabilito il sito principale. La pianificazione degli eventi che porteranno al rilascio di Philae, al momento previsto per l’11 novembre, sarà confermata entro metà ottobre.

“Dopo l’atterraggio, Rosetta continuerà ad accompagnare la cometa fino al suo massimo avvicinamento al Sole – in Agosto 2015 – e oltre, osservando il suo comportamento da vicino per fornirci uno sguardo unico e una esperienza in tempo reale su come funzioni una cometa mentre sfreccia attorno al Sole”.

Markus Bauer
Per informazioni: ESA Media Relations Office
Email: media@esa.int

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