Tra tutti i fenomeni di natura
astronomica, uno di quelli che maggiormente rievocano tempi passati è sicuramente
“l’allineamento” planetario.
Sì, perché riporta alla memoria
epoche lontane, ormai mitizzate, notti buie costellate da presagi di sventura,
profezie nefaste, maghi e indovini, astrologi e sacerdoti piegati sulle mappe
celesti nella speranza di venirne a capo e, magari, quel capo non rischiare di
perderlo per un errore di calcolo. Tuttavia, come direbbe un buon vecchio, quei
tempi sono passati, i governanti non si affidano più alle cicliche bizzarrie del cielo e
l’uomo, nel mentre, è riuscito a raggiungere e conquistare lo spazio.
Venendo alla concretezza degli
eventi celesti, va detto che non stiamo assistendo a un allineamento
planetario, perché i pianeti appaiono vicini tra loro solo per un effetto di
prospettiva. In pratica è solo un momento di osservabilità particolarmente
favorevole dei pianeti che ci appaiono più luminosi. Se tipicamente li vediamo
in cielo variamente distanziati tra loro, in questo caso è possibile scorgerne ben 5 contemporaneamente sopra l’orizzonte. Una “offerta speciale” da non
perdere!
Il fatto che ci appaiano disposti
quasi perfettamente lungo una linea immaginaria non è certo una sorpresa…
Questo avviene sempre, e quella linea si chiama “eclittica” (e rappresenta la
traccia che il Sole percorre nel corso dell’anno attraverso la sfera celeste),
ma non ce ne rendiamo conto proprio perché è raro che i pianeti ci appaiano
raggruppati.
Nel Sistema Solare tutti i pianeti
hanno le loro orbite disposte su piani molto vicini tra loro, quasi come se si
muovessero lungo i solchi (ellittici…) di un disco un po’ sgangherato. Se li guardiamo dallo spazio, alzandoci "sopra" il Sistema Solare, vediamo bene questa disposizione (la figura qui sopra mostra la posizione dei pianeti il 6 febbraio 2016). Quando li guardiamo dalla Terra, che anch’essa è immersa nel piano, ci sembrano muoversi seguendo
da vicino la linea dell’eclittica.
Quindi bando alle ciance, nostalgici
osservatori di “congiunzioni astrali & co.”: quello che sta avendo luogo a
partire dagli ultimi giorni di gennaio non è presagio di mali straordinari (e non lo sarebbe nemmeno se fosse un vero
allineamento nello spazio…) ma sicuramente sarà uno spettacolo di rara bellezza.
Come già accennato, a partire da fine gennaio fino a fine febbraio i
pianeti osservabili prima dell’alba saranno ben cinque.
Disposti coreograficamente, come
sapienti ballerine, daranno mostra di sé: tre pianeti rocciosi, (Mercurio,
Venere e Marte) e due giganti gassosi (Giove e Saturno). Muniti di piccolo
telescopio o anche di un semplice binocolo si potrà godere di un evento
dall’indubbio fascino. Anche la Luna accompagnerà i pianeti, spostandosi di
giorno in giorno verso Est e assottigliando la sua falce. La mattina del 7 febbraio la
piccolissima falce lunare farà la sua comparsa proprio sotto Mercurio, come a
suggellare il tutto con un sorriso.
Quello che si potrà osservare
spostandosi con gli occhi da Est a Ovest sarà il
capofila Mercurio, per poi proseguire con il brillante Venere. Quest'ultimo,
grazie alla sua spessa coltre di nubi, risulta essere l’oggetto più luminoso in
cielo dopo il Sole e la Luna.
Proseguendo la nostra osservazione
troveremo Saturno con i suoi anelli, questi però potranno essere rimirati solo
con l’uso di un telescopio. Poi Marte che, nonostante porti il nome del
vigoroso dio della guerra romano, apparirà come un piccolo puntino rossastro.
Infine, chiuderà paternamente la fila Giove, il pianeta più grande del Sistema
Solare, molto luminoso e di colore giallastro. La simulazione sottostante mostra cosa sarà possibile osservare, guardando verso Sud, prima dell'alba del 6 febbraio 2016.
Il fenomeno è già avvenuto nel 2005
e sarà nuovamente visibile in agosto, fornendo una seconda possibilità a tutti
coloro che si lasciassero scappare questa occasione. Ma non fatevi impigrire da questa prospettiva: sfortunatamente, ad agosto l’osservazione sarà
privilegiata per chi si trova nell’emisfero australe… L’appuntamento
successivo è per il 2018.
Per concludere quindi, il consiglio
è di non lasciarsi intimorire dalla sveglia un’ora prima dell’alba.
Parafrasando la frase attribuita ad Enrico IV di Francia: “una parata
planetaria val bene un’alzataccia!”.
Per “gustarsi” al meglio l’evento,
gli imolesi (e non solo) sono invitati all’osservatorio astronomico “Alfio
Betti”, straordinariamente aperto sabato 6 febbraio dalle 4 del mattino fino all'alba.
Federico Di Giacomo, Silvia Cané e Simona Righini
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