sabato 30 agosto 2014

Training per "soci attivi" all'AAI
Serata di osservazione del 29 agosto 2014

L'AAI sta organizzando, su richiesta di alcuni soci neofiti interessati a costituire un nuovo "gruppo attivo", incontri finalizzati a ccomprendere come utilizzare l'osservatorio e i suoi strumenti in modo autonomo. In questo contesto, ieri nella serata del 29 agosto si è tenuta una serata riservata ai soli soci in cui ci siamo dedicati all'osservazione. Ma principalmente abbiamo preso in esame alcune questioni più tecniche, nello specifico su come utilizzare il telescopio principale.
Erano presenti il sottoscritto Simone e i soci Massimiliano e Krishna. 
Abbiamo ritenuto giusto esplorare alcune questioni tecniche ed applicarle all'osservazione di alcuni oggetti celesti, nello specifico Marte e la nebulosa Laguna M8. Le condizioni del cielo erano piuttosto buone nel corso dell'osservazione e questo ci ha permesso di apprezzare particolari aspetti degli oggetti osservati. In realtà Marte non è stato quasi visibile a causa della sua posizione di poco al di sopra dell'orizzonte, collocazione che ne rende difficile una buona osservazione. M8, invece, è stata ben visibile. Con la guida di Krishna, è stato possibile distinguere due elementi fondamentali di questo oggetto, ossia l'ammasso aperto, quindi l'insieme di stelle che era chiaramente visibile, e la maggiore nebulosità collocata lateralmente rispetto all'ammasso aperto. L'osservazione è avvenuta attraverso il telescopio guida e il telescopio apo e i due soci presenti si sono alternati nell'osservazione in modo da apprezzare l'osservazione dei dettagli dell'oggetto osservato attraverso due obiettivi diversi. La guida di Krishna ci ha permesso anche di comprendere poche, ma essenziali, questioni tecniche inerenti i diversi obiettivi e i differenti ingrandimenti, argomenti che comunque saranno sempre approfonditi nel corso del tempo. Solo al termine dell'osservazione dell'oggetto, Krishna ci ha mostrato un'immagine digitale dell'oggetto stesso, e in questo modo siamo riusciti a rintracciare elementi in comune fra l'immagine che abbiamo visualizzato per mezzo dell'osservazione diretta e quella ottenuta dal web.
Oltre a tutto ciò, abbiamo analizzato l'uso del telescopio, prestando attenzione (attraverso un sistema di prove ed errori) all'inserimento delle coordinate nel telescopio, la declinazione e l'ascensione retta. Abbiamo inserito diversi tipi di coordinate, complicando via via l'entità della coordinata, e analizzando, quindi, l'uso del nonio nell'inserimento dell'ascensione retta e dell'ora siderale, mentre ancora non è stato osservato bene l'uso del nonio nell'inserimento della declinazione.
Krishna ci ha poi mostrato alcuni elementi tecnici sulla gestione dell'osservatorio, sia nell'ambiente della cupola che negli ambienti sottostanti.
L'esperienza è stata nel complesso molto buona, personalmente ritengo che ci saranno molte occasioni per approfondire le conoscenze dei soci e la loro capacità di muoversi in autonomia all'interno del l'Osservatorio.
I soci AAI che volessero partecipare a queste iniziative sono invitati a comunicarlo al Consiglio Direttivi utilizzando i consueti recapiti.
Arrivederci alla prossima.

Simone Borsari

lunedì 18 agosto 2014

L'arrivo di Rosetta presso la cometa

La notizia è del 6 agosto e ci ha colti impegnati a goderci le vacanze... La sottolineiamo quindi in ritardo.
Vista la portata dell'evento, riteniamo utile fornire una traduzione (parziale e passibile di errori) del comunicato ESA riportato a questa pagina a firma di Markus Bauer.



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Dopo aver inseguito l’obiettivo per un decennio, la sonda Rosetta (dell’Agenzia Spaziale Europea - ESA) lo scorso 6 agosto è diventata il primo veicolo spaziale ad effettuare un rendezvous con una cometa, aprendo un nuovo capitolo nell’esplorazione del Sistema Solare.
La cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko e Rosetta si trovavano a 405 milioni di chilometri dalla Terra, all’incirca a metà tra l’orbita di Marte e quella di Giove, viaggiando verso il Sistema Solare interno a circa 55.000 km/h.
La cometa percorre in 6,5 anni la propria orbita ellittica, la quale si spinge oltre Giove nel punto di massima distanza e il cui punto di massima vicinanza al Sole si trova tra la Terra e Marte.
Rosetta accompagnerà la cometa per oltre un anno, durante il passaggio al perielio e poi di nuovo verso Giove.

Si ritiene che le comete siano agglomerati primitivi e che possano aver contribuito a “inseminare” la Terra di acqua e, forse, anche di ingredienti per la vita. Tuttavia, molte domande fondamentali su questi oggetti enigmatici sono ancora aperte. Rosetta, tramite lo studio approfondito della cometa svolto in situ, si prefigge di svelarne i segreti.

Il viaggio verso la cometa, comunque, non è stato una passeggiata.
Dopo il lancio nel 2004, Rosetta ha dovuto effettuare tre flyby con la Terra e uno con Marte per ottenere “assistenza gravitazionale” e percorrere la traiettoria verso l’incontro con la cometa. Questa complessa orbita ha anche consentito a Rosetta di avvicinare gli astroidi  Šteins e Lutetia, ottenendo immagini e dati scientifici senza precedenti.

“Dopo dieci anni, cinque mesi e quattro giorni di viaggio verso la destinazione, e dopo aver girato attorno al Sole cinque volte e aver totalizzato 6,4 miliardi di chilometri, siamo lieti ti annunciare che finalmente ‘siamo qui’,” afferma Jean-Jacques Dordain, Direttore Generale dell’ESA. “La sonda europea Rosetta è ora la prima nella storia ad effettuare un rendezvous con una cometa, un passo avanti di grande importanza per esplorare le nostre origini. Ora le scoperte possono cominciare.”

Il 6 agosto ha segnato la conclusione della serie di dieci manovre di avvicinamento, che erano iniziate a maggio per modificare la velocità e la traiettoria di Rosetta e adattarle gradualmente a quelle della cometa. Se anche solo una di queste manovre fosse fallita, la missione sarebbe stata perduta, e la sonda si sarebbe irrimediabilmente allontanata dalla cometa.

“Il traguardo di oggi è il risultato di un immenso impegno internazionale durato diversi decenni,” dice Alvaro Giménez, Direttore del comparto “Science and Robotic Exploration” dell’ESA. “Abbiamo percorso una strada straordinariamente lunga da quando la missione è stata inizialmente concepita, alla fine degli anni ’70, e approvata nel 1993, e ora siamo pronti ad aprire il tesoro di scoperte scientifiche che sono destinate a riscrivere i libri di testo sulle comete per i prossimi decenni.”

La cometa ha iniziato a rivelare la propria personalità mentre Rosetta si stava avvicinando. Le immagini riprese dalla camera OSIRIS tra la fine di aprile e l’inizio di giugno mostravano che la sua attività era variabile. La “chioma” della cometa, un guscio esteso di gas e polveri, diveniva rapidamente più brillante e successivamente si riaffievoliva nel corso di tali settimane.

Nello stesso periodo, le prime misure effettuate dal Microwave Instrument for the Rosetta Orbiter (MIRO) suggerivano che la cometa stesse emettendo vapore acqueo nello spazio, circa 300 ml al secondo. Contemporaneamente la termocamera VIRTIS misurava la temperatura media della cometa (circa -70°C), la quale indicava che la superficie è principalmente scura e polverosa, anziché pulita e ghiacciata.

Poi, le incredibili immagini riprese da una distanza di circa 12.000 km hanno iniziato a rivelare che il nucleo comprendeva due segmenti distinti uniti da un “collo”, ricordando la forma di un’anatra. E’ stata l’unione di due comete distinte a creare questa struttura a due lobi, o è una sola cometa che si è drammaticamente e asimmetricamente erosa nel tempo?

Le immagini successive mostravano via via maggiori dettagli, fino ad arrivare a soli 100 chilometri di distanza dalla cometa e distinguere dettagli di soli 2,5 metri sulla sua superficie.
L’avvicinamento continuerà: nelle prossime sei settimane, la sonda descriverà due traiettorie triangolari di fronte alla cometa, prima a 100 km di distanza e poi a 50 km. Nello stesso tempo, gli strumenti presenti a bordo forniranno analisi dettagliate della cometa, scrutandone la superficie per trovare un sito in cui far atterrare il modulo chiamato Philae. Quindi, Rosetta tenterà un’orbita quasi circolare e molto stretta (a solo 30 km di distanza o anche meno).

Entro la fine di agosto saranno identificati fino a cinque diversi siti candidati per l’atterraggio. A metà settembre sarà stabilito il sito principale. La pianificazione degli eventi che porteranno al rilascio di Philae, al momento previsto per l’11 novembre, sarà confermata entro metà ottobre.

“Dopo l’atterraggio, Rosetta continuerà ad accompagnare la cometa fino al suo massimo avvicinamento al Sole – in Agosto 2015 – e oltre, osservando il suo comportamento da vicino per fornirci uno sguardo unico e una esperienza in tempo reale su come funzioni una cometa mentre sfreccia attorno al Sole”.

Markus Bauer
Per informazioni: ESA Media Relations Office
Email: media@esa.int