Riportiamo la testimonianza di Massimiliano Berti, socio AAI.
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11 AGOSTO 1999...
Avevo solo 10 anni quando vidi l'eclissi
parziale sul cielo d’Imola.
Di quell'evento mi restano vividi ricordi, ma nessuna foto.
Stavolta sarà diverso.
20 MARZO 2015
E’ mattina presto. Anzi prestissimo. La notte volge al
termine e sono in corso gli ultimi preparativi: ricavare e montare i filtri in
mylar per immortalare l’eclissi di Sole, che per noi italiani ancora una volta sarà (purtroppo)
solo parziale.
Arriviamo in osservatorio con ampio anticipo sul il pubblico,
previsto dalle 9 in poi.
Prepariamo la cupola. Luca mi chiede come penso di voler
osservare e fotografare l’eclissi, e mi propone di fotografare al fuoco diretto
del rifrattore apocromatico con la mia Canon 700D, mentre lui userà la sua
fotocamera per un altro esperimento. E’ doveroso riprendere e documentare
l’evento… Mi sento carico e pronto!
Iniziamo ad allestire il tutto, il tempo stringe… Si
avvicina il momento del primo contatto, ma il mio “battesimo” subisce subito
una battuta d’arresto: l’anello adattatore per collegare la macchina
fotografica al telescopio mostra del “gioco”. In poche parole non mantiene ben
salda la macchina fotografica.
Per fortuna la grande esperienza di alcuni soci consente di
trovare un rimedio.
Intanto i visitatori iniziano ad arrivare… Nel giro di pochi
minuti numerose persone si radunano in cupola e sul terrazzo.
Alle 9:28 inizia l’eclissi, e partono a raffica anche le
nostre riprese!
Mentre scatto, osservo il Sole: è affascinante vedere
l’eclissi, osservandola al telescopio si nota bene come l’avanzare sia rapido. Lo
stesso parere accomuna i visitatori che, in cupola e fuori, ammirano lo
spettacolo.
Tante le curiosità e le domande da parte dei nostri ospiti.
Ci chiedono dettagli su quali tecniche di ripresa usiamo, sugli strumenti che
abbiamo in cupola, su quali appuntamenti offriamo al pubblico. Tra una ripresa e l’altra riesco a dare
qualche risposta.
Ci sono persone di tutte le età, anche ragazzi e bambini.
Sono tutti incuriositi dal fenomeno in corso, ma anche, più in generale,
dall’osservazione del cielo.
Mi sento protagonista di questo magnifico spettacolo
naturale offerto dal Sole.
Alterno i momenti di ripresa all’osservazione, specialmente durante
il momento di culmine del fenomeno (verso le 10:30), dopo il quale la Luna
inizia a liberare il disco del Sole.
Mentre scatto le ultime foto, soddisfatto della giornata e dello
spettacolo visto, il Sole torna infine alla normalità. Dovrò aspettare diversi
anni per rivedere un fenomeno come questo. E servirà attendere il lontano 2075
per una eclissi totale (che sarà osservabile dal Nord-Est dell’Italia).
Con questo pensiero un po’ malinconico termina la mia
mattinata, vissuta in Osservatorio in compagnia dei Soci più esperti e di altri
“nuovi arrivati” come il sottoscritto. Raccolgo l’attrezzatura, salutando il
gruppo, e ritorno alle faccende di tutti i giorni, felice di aver aggiunto ai
miei ricordi anche questa bellissima esperienza.
Spettacoli di questo genere, rari e magnifici, sarebbe bello
averli più spesso. Però forse è proprio questo il segreto del loro fascino, l’elemento
che li rende così speciali: l’attesa.
Grazie a chi ha condiviso con me questa giornata unica.
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Dettagli immagine: Canon 700D al fuoco diretto del rifrattore apocromatico (115 mm, f/7) corredato di filtro in mylar. ISO 200, posa 1/1328 s. Lo zoom mette in evidenza le macchia solare che, pochi istanti dopo, è scomparsa dietro il disco lunare.
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