giovedì 11 settembre 2014

Venti galattici: distruttori dell'universo o no?

L'esistenza dei venti sulla Terra pare a tutti noi scontata, ma vi siete mai chiesti se un fenomeno come il vento sia presente anche al di fuori della nostra atmosfera? Ebbene sì.
E si può dire di più: gli effetti provocati dal vento a cui siamo abituati qui sulla Terra non sono neanche lontanamente paragonabili agli effetti dei venti extra-atmosfera terrestre... o forse non è così...?
È proprio su questo argomento che la dott.ssa Marcella Brusa, ricercatrice presso il dipartimento di fisica e astronomia dell'Università di Bologna, si è concentrata in occasione della Conferenza tenutasi nell'aula della Specola, all'interno del Rettorato di Bologna. Ad esempio, sapevate che il viaggio di ritorno in aereo dagli USA ha una durata leggermente inferiore rispetto a quello di andata? È così, e il motivo si deve proprio a quelle correnti a 10000 metri di quota, definite jet streams, che vanno da ovest verso est, la cui velocità è all'incirca di 200 km/h, che quindi rappresentano un impulso per i voli di linea, che si trovano a viaggiare più o meno a queste altitudini. Nello spazio esterno alla nostra atmosfera sono diversi i venti presenti: a partire dai venti solari (300-600 km/s), contro i quali il nostro campo magnetico funge da schermo di protezione; i venti stellari, con una velocità dai 10 ai 2000 km/s per i processi continui ma fino a 30000 km/s per i processi esplosivi (supernovae); finanche ai venti galattici, flussi di particelle cariche di energia che viaggiano dai 300 ai 3000 km/s.

Galassia Centaurus A (NGC 5128).
I venti galattici devono essenzialmente la loro esistenza all'attività di nuclei galattici attivi: questi nuclei galattici altro non sono che buchi neri supermassicci, con massa milioni o miliardi più grande di quella del nostro Sole, la cui esistenza viene confermata dalle osservazioni in bande diverse da quella della luce visibile, ossia quella dell'infrarosso e quella dei raggi x. Nel momento in cui i buchi neri emettono una discreta quantità di energia, tale emissione si trasforma in un vento più o meno potente e veloce, variabili che dipendono dalla massa del buco nero. E la diretta conseguenza è che questo vento letteralmente spazza via dalla galassia molti gas, utili alla formazione di nuove stelle, e quindi al proseguio della vita di quella specifica galassia. Tuttavia sono poche le galassie che manifestano questo fenomeno: dato di realtà o "semplici" problemi di ricerca? L'ipotesi più accreditata è che, in realtà, ogni galassia produca tali venti ma solo in fasi specifiche della sua vita. In particolare sembra accreditata la teoria secondo cui nel corso della sua vita una galassia vada da una forma a spirale (fase in cui le stelle hanno moti piuttosto regolari) verso una forma ellittica (quando i moti delle stelle sono molto piu irregolari). Le simulazioni sono vitali al fine di comprendere sempre meglio le fasi evolutive delle galassie. Sostanzialmente la fase di accrescimento nella prima parte della vita di una galassia, nutrirebbe anche il buco nero, il nucleo galattico, ragion per cui inizierebbe una emissione di energia, conosciuta come vento galattico. Questo vento spazza via gas, rende il moto delle stelle più disordinato e lascia all'interno della galassia meno materiale fertile alla sua stessa crescita. Ecco perchè è difficile individuare galassie con nuclei galattici che emettano venti, perchè solo in una fase della loro vita questo fenomeno ha luogo, una fase relativamente breve rispetto alle altre.
Dobbiamo concluderne che i venti galattici saranno i responsabili della fine dell'Universo? Assolutamente no! Perchè se da un lato il vento galattico fa sì che la galassia si avvii nell'ultima parte della sua vita, tutti i gas spazzati via dal suo interno diventeranno materiale fertile, ad esempio, alla crescita o alla formazione di altre galassie. Motivo per cui, lungi dall'essere distruttori dell'Universo, i venti galattici possono invece essere considerati fra i responsabili del proseguio della vita dell'Universo e della sua stessa variabilità. E in questo senso, tutti i venti, anche quelli compresi nell'atmosfera terrestre, diventano fondamentali per tutti noi e per la continuazione della vita stessa. Allora i venti non sono poi così diversi gli uni dagli altri per quanto riguarda il motivo della loro esistenza...

Il vento è alla base di molti processi della vita stessa.


Si ringrazia la dott.ssa Marcella Brusa per la conferenza tenuta nell'aula della Specola il 4 settembre 2014.

Simone Borsari
Socio AAI

lunedì 8 settembre 2014

Conoscete APOD?

La pagina di APOD (Astronomy Picture of the Day) propone ogni giorno una immagine astronomica di particolare bellezza, commentata e corredata da link che portano a pagine di approfondimento.
Il menu in fondo alla pagina di APOD consente di consultare le foto dei giorni precedenti (e tutto l'archivio).

La foto dello scorso 5 settembre, ad esempio, mostra la regione di cielo in direzione del Sagittario, densa di nebulose e ammassi stellari (autore: Terry Hancock).
Una foto che qualsiasi astrofilo vorrebbe aver scattato!