A caccia della ISS
Catturare un’immagine sufficientemente
chiara della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, in orbita attorno alla
Terra. Questo è uno degli obiettivi che ci si è posti di recente all'Osservatorio
astronomico “A. Betti”. Un tentativo degno di tutto rispetto si è tenuto la
sera del 31 luglio all'Osservatorio, tentativo che, nonostante il risultato non
eccezionale, è comunque servito a migliorare la tecnica. Un risultato
sicuramente migliore è stato ottenuto la sera di lunedì 3 agosto, quando l’esperimento
si è ripetuto, oserei dire, con successo.
La Stazione Spaziale orbita
intorno alla Terra ad un’altitudine di oltre 400 km e alla considerevole
velocità media di 27 600 km/h. Visibile ad occhio nudo dalla Terra per le sue
notevoli dimensioni e per la presenza dei pannelli solari molto riflettenti, il suo moto si distingue chiaramente da quello di altri oggetti
mobili che possiamo scorgere nel cielo notturno, come gli aerei (infatti la sua
luce è fissa e non intermittente). La sua velocità è tale che, nelle migliori
occasioni, si rende visibile per poi scomparire nell'arco di pochi minuti.
La Stazione Spaziale è visibile molto spesso nei nostri cieli: per osservarla è, però, utile conoscerne l'ora del transito e la traiettoria approssimativa, obiettivo facilmente raggiungibile anche con apposite applicazioni per smartphone.
In occasione della prima serata, per
raggiungere l’obiettivo si è fatto ricorso a tutta la strumentazione
dell’Osservatorio, e non solo: sono stati impiegati il rifrattore di guida ed il rifrattore apocromatico presenti in cupola, mentre sul terrazzo erano montati il nostro C14 e il C8 di proprietà di uno dei soci. Il momento del
transito era previsto dalle 22.47 alle 22.55: gli strumenti erano tutti ampiamente pronti e in
posizione; il telescopio in cupola era puntato su una posizione precisa della traiettoria della ISS e, per così dire, "l'aspettava al varco", mentre i telescopi in terrazzo venivano impiegati tentando di inseguire la ISS in modo manuale, in quanto non disponiamo di un sistema di tracking automatico. L'esperimento ha dimostrato tutte le difficoltà dell'impresa, inasprite dalla elevata velocità della ISS. Nel caso del C14, molto probabilmente, un piccolo urto ha scollimato il cercatore e reso vano il tentativo di effettuare l'inseguimento tramite di esso. Le riprese effettuate col C8 sono andate meglio, ma i frame ottenuti mostrano ugualmente un effetto di "mosso". Per quanto riguarda i telescopi in cupola, il puntamento si è rivelato corretto e la ISS ha effettivamente attraversato in pieno il campo inquadrato. Peccato che la legge di Murphy si sia rivelata quantomai valida: proprio nel breve istante del transito, il computer collegato alla videocamera si è spento per surriscaldamento! L'altra fotocamera, collegata al telescopio di guida, ha registrato il passaggio ma, non essendo in grado di riprendere video con esposizione adeguata, le immagini sono risultate mosse e sovraesposte.
Insomma, la fortuna non è stata esattamente dalla nostra parte.
Insomma, la fortuna non è stata esattamente dalla nostra parte.
Ma, come si suol dire, chi la
dura la vince! E anche in questo caso è stato così. Il tentativo di lunedì 3
agosto è andato decisamente meglio e l’osservazione dal C14 ha portato ad un
risultato decisamente positivo. La Canon installata sul Celestron C14 ci ha
regalato un’immagine abbastanza nitida della ISS, che ha sicuramente
dimostrato che anche i tentativi precedenti non sono stati vani e che, in generale, l’obiettivo è stato raggiunto!
Si ringrazia il socio Simone Ciarlariello per le immagini, importante testimonianza del lavoro di squadra svolto, considerata anche la presenza di numerosi soci in entrambe le serate.
Simone Borsari
Socio AAI
Nessun commento:
Posta un commento